L’Azienda Agricola Tenute Terre del Vento è una giovane realtà trapanese nella produzione di olio, vini e distillati. I terreni, interamente a impatto zero grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili che rispettano il disciplinare BIO, si trovano in Sicilia nel territorio DOP Valli Trapanesi, e si estendono per oltre 20 ettari. Qui si producono olive (Cerasuola, Nocellara del Belice e Biancolilla), una ampia varietà di vitigni (Frappato, Nerello Mascalese, Pinot Grigio, Nero d’Avola, Carricante e Syrah). L’azienda si affida ai migliori esperti in tema di sicurezza alimentare, per la gestione di tutta la filiera di produzione e per giungere ad un risultato finale che unisca la genuinità al gusto.
Un pomeriggio qualunque di una torrida giornata d’estate, un tuo vecchio amico dai tempi dell’università ti porta a fare un giro per le campagne dell’entroterra siciliano e ad un certo punto si ferma e ti dice “ammira, guarda quanto è bello qui, se non lo compriamo insieme lo compro da solo…”, .
E capisci che ti trovi davanti ad un bivio: rovinare l’amicizia con una frase del tipo “veramente jo viu sulu runze e babbaluci” oppure accetti, di pancia, d’istinto perché in quell’istante hai già visto oltre quella selvaggia vegetazione e ti immagini che in quel posto si può creare bellezza. Sarebbe riduttivo, tuttavia, ricondurre a questo episodio la nascita della nostra azienda la quale, sia detto per inciso, non affonda le sue radici in tradizioni agricole della terra di Sicilia, anzi, tutt’altro.
Questa azienda è la storia di due ragazzi poco più che ventenni che passeggiano in un anonimo e soleggiato pomeriggio di fine settembre tra le colonne del chiostro del convento dei Teatini e la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, Giuseppe come il nome che portano i protagonisti di questa storia. Si, stiamo parlano della storica facoltà di giurisprudenza di Palermo e di due giovani studenti che tengono sotto braccio, insieme ai loro tomi di diritto, sogni e speranze tipiche di tutti i ventenni: cambiare il corso delle cose, cambiare le istituzioni dall’interno.
Questi sogni, però, quando sognati nell’aspra terra di Sicilia si trasformano spesso in un ossessione: cambiare, migliorare le sorti della martoriata terra natìa. E quando inizia a calare il crepuscolo sopra i quattro canti, i discorsi sui sogni e sulle speranze si chiudevano sempre con :”cumpare, ma quali laurea e laurea, a zappari a terra ninni emu a ghiri”. E poi niente, giri l’angolo, segui la tua passione per il diritto, l’amore per la legge e ti accorgi che sono trascorsi trent’anni, metti su famiglia e ti ritrovi in fila ad attendere l’uscita da scuola di tuo figlio che, ironia della sorte, è compagno di classe del figlio del tuo omonimo compagno di passeggiate accademiche.
Da lì in poi il passo è stato breve: le runze si trasformano e ti ritrovi a passeggiare tra i filari delle nostre vigne… perché, in fondo, “Il clima si vince, il paesaggio si può modificare, il ricordo dei cattivi governi si cancella. Io sono certo che i siciliani vorranno migliorare”